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CRISI: RAFFORZARE LA BANCA CENTRALE EUROPEA

2009-01-10

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2009-01-10

Trichet: "Sì a un rafforzamento

della supervisione della Bce"

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9 gennaio 2009

Crisi, Merkel, Blair e Sarkozy: "Serve governance mondiale"

Obama: "Agiamo subito, a rischio mille miliardi l'anno"

Tremonti: "Al G8 proporremo legal standard contro la crisi"

La scorciatoia di incolpare i media (di Carlo Bastasin)

La banca centrale europea sta considerando la possibilità di rafforzare il suo ruolo di supervisione del sistema bancario. Lo ha affermato esplicitamente il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, che va così a confermare un'ipotesi prospettata dal vice presidente dell'istituto, Lucas Papademos e da Lorenzo Bini Smaghi, membro dell'esecutivo della Bce. La proposta, che andrebbe a diminuire in un qualche modo alcune prerogative delle banche centrali nazionali, era finora stata sempre avanzata con estrema prudenza. Trichet spiega, invece, che il nuovo ruolo della Bce potrebbe essere introdotto senza modificare i trattati europei, grazie all'esistenza di una clausola che consentirebbe all'istituto di Francoforte di agire come un'agenzia di ultima istanza.

Attualmente la supervisione sul sistema bancario viene esercitata in vari modi all'interno dei paesi membri dell'Unione europea. In alcuni Paesi è esercitata direttamente dalla banche centrali nazionali e in altri viene affidata ad autorità indipendenti.

"Necessarie misure per assicurare le riserve bancarie"

"La crisi attuale sta colpendo il cuore del sistema finanziario globale, ora sono necessari interventi per superare la fragilità senza però mettere in discussione l'economia di mercato". Nel suo intervento al convegno su "Nuovo mondo e nuovo capitalismo", Trichet, alla sua prima apparizione pubblica nel 2009, non ha fornito, comunque, alcuna indicazione sulle prossime scelte di politica monetaria. Il presidente della Banca Centrale Europea ritiene, inoltre, indispensabile decidere misure per assicurare che le banche accumulino riserve per fronteggiare i cicli negativi. "Devono essere definiti nuovi meccanismi in modo che le banche aumentino le loro risorse per fronteggiare gli choc". Tali misure, ha chiarito Trichet, potrebbero includere indicazioni alle banche di detenere "capitale addizionale e scorte per la liquidità".

Secondo il presidente della Banca centrale europea la risposta alla crisi è stata positiva, ora però, continua il ragionamento "è arrivato il momento di correggere i sostanziali difetti nel sistema finanziario rafforzandone la capacità di resistenza: la fragilità diventata evidente dall'agosto 2007 e più acuta dalla metà di settembre dell'anno scorso non è accettabile".

Tre le lezioni da trarre per Trichet. La prima: trader, manager, cda si sono concentrati per troppo tempo sui profitti a breve termine a detrimento delle performance di lungo termine del business: bisogna dunque agire sugli incentivi alla remunerazione dei manager e rendere più efficaci le misure di valutazione del rischio. "Ciò dipende in modo cruciale dalle decisioni dei privati in aggiunta all'azione pubblica".

La seconda lezione riguarda i mezzi propri delle banche: "Dobbiamo riesaminare tutti gli aspetti dell'attuale regolazione per assicurare che non contribuisca all'intrinseca ciclicità dell'attività bancaria".

La terza lezione ha a che vedere con la trasparenza: va migliorata sostanzialmente l'informazione sul rischio "a tutti i livelli in modo particolare nelle istituzioni e nei mercati che oggi non sono regolati ed esercitano un impatto sistemico rilevante". Da osservare con più attenzione, in particolare, il mercato dei derivati.

Trichet ha invocato inoltre la necessità di un "cambiamento di paradigma" nell'economia globale passando dal concetto di equilibrio di breve termine del mercato finanziario ai concetti di sostenibilità nel medio-lungo periodo, capacità di resistenza agli choc, capacità di superare gli squilibri globali attraverso politiche strutturali e fiscali appropriate.

 

 

 

 

 

Crisi, Merkel, Blair e Sarkozy:

"Serve governance mondiale"

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9gennaio 2009

Decreto anticrisi, l'Iva per cassa diventa strutturale

Usa, Obama: "Se non agiamo subito perderemo mille miliardi l'anno"

Tremonti: "Al G8 proporremo legal standard contro la crisi"

Crisi, la scorciatoia di incolpare i media (di Carlo Bastasin)

 

I leader di Germania e Francia, Angela Merkel e Nicolas Sarkozy, hanno lanciato con l'ex primo ministro britannico Tony Blair un appello a una governance mondiale dell'economia, pressando Washington a unirsi pienamente ai loro sforzi.

"A crisi mondiale, risposta mondiale", ha sottolineato il presidente francese aprendo il Congresso di Parigi sugli strumenti di regolazione del capitalismo mondiale, "Devono esserci nuovi recinti e nuove decisioni". Sarkozy ha ricordato che la prossima riunione del G20 convocata il 2 aprile a Londra, dove i responsabili dei grandi Paesi sviluppati ed emergenti devono proseguire i loro negoziati per rilanciare e controllare l'economia mondiale, è il primo "appuntamento".

"Abbiamo bisogno che la Cina porti la sua forza addestratrice, che il Brasile dica la sua parte di verità, che l'Africa sia coinvolta in quello che andremo a costruire, e che noi insieme ribattezziamo un sistema internazionale", ha ancora detto. Ha inoltre bollato come "assurdità" l'illusione di una "politica unica su scala planetaria". Guardate, "malgrado i suoi sforzi, dove è arrivato il Fondo monetario internazionale" ha puntualizzato il presidente francese. Il cancelliere tedesco ha suggerito da parte sua la creazione di un "consiglio economico" mondiale al fianco del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. "È possibile che oltre al Consiglio di sicurezza, ci sia anche un Consiglio economico che faccia altre cose rispetto all'Ecosoc, (il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite) che impiega mesi, anni per redigere alcune valutazioni, ha dichiarato Merkel nel suo discorso. Il cancelliere tedesco si è inoltre pronunciato per l'istituzione di una "carta per un'economia a lungo termine ragionevole" sul modello della carta delle Nazioni Unite sui diritti umani.

Anche Blair, co-organizzatore del congresso che ospita in particolare il presidente della Banca centrale europea Jean-Claude Trichet e il direttore generale del Wto (Organizzazione mondiale del commercio) Pascal Lamy, si è espresso per l'istituzione di un sistema di "governance" mondiale dell'economia. "Bisogna avere una cooperazione tra i Paesi perchè una delle altre lezioni di questa crisi, è che viviamo davvero in un mondo globale ed è necessario adottare misure globali", ha aggiunto. Ha ritenuto "inevitabile" una "rifondazione del sistema di controllo internazionale" come la Banca mondiale e l'Fmi, "istituzioni internazionali del 20esimo secolo che governano un mondo del 21esimo secolo".

Merkel, Blair e Sarkozy hanno tutti e tre sottolineato la necessità che gli Stati Uniti, finora reticenti al progetto di una regolamentazione rafforzata, si uniscano pienamente a questi sforzi. "Nessun Paese oggi può agire solo (...), anche gli Stati Uniti, che sono così potenti", ha sottolineato il cancelliere tedesco. "Che le cose siano chiare: nel 21esimo secolo non c'è più una sola nazione che possa dire quello che occorre fare (...), che spieghi agli altri: pagate il debito che è nostro" ha da parte sua rilanciato Sarkozy, "Se gli Stati Uniti accompagneranno questo cambiamento e io lo spero di tutto cuore, perchè il nuovo Presidente porterà il suo dinamismo, la sua intelligenza e la sua apertura, cambieremo il mondo con gli Stati Uniti. Ma noi non accetteremo lo status quo e noi non accettiamo l'immobilismo".

 

 

 

Tremonti: "Al G8 proporremo un legal standard contro la crisi"

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8 gennaio 2009

L'Italia proporrà alla prossima riunione del G8, di cui assume la presidenza di turno, un "legal standard". Lo ha annunciato il ministro dell'Economia Giulio Tremonti da Parigi, al termine del forum "'Nuovo mondo, nuovo capitalismo" sulla crisi finanziaria. Tremonti ha spiegato che si tratta di "un sistema giuridico-legale, del tipo delle bozze Ocse adattate ai nostri tempi"; da non confondere, ha precisato il titolare di via XX Settembre, della regolamentazione di un solo settore, come quello finanziario, ma di "un insieme di regole soprattutto giuridiche cui tutti dovranno attenersi".

Nel dettaglio Tremonti ha osservato che "nel mondo c'è non solo un mercato, ma tantissimi Stati. E molti di questi hanno un sistema legale solido, altri solo in apparenza. Noi proporremo - ha proseguito - che si facciano leggi il più convergenti possibile, vale a dire un sistema giuridico-legale che includa valori e regole che negli ultimi dieci anni sono stati oscurati".

Ipotesi moratoria sui prodotti tossici della finanza. Il ministro ha inoltre proposto una moratoria internazionale sui titoli "tossici" delle banche. Per far fronte alla crisi, tra le varie misure, ci sarebbe un altro intervento che dovrebbe basarsi "sulla separazione tra attività sane e titoli tossici". Bisogna "difendere la parte operativa delle banche. C'è una parte che - ha spiegato - può essere separata, sospesa in una logica di moratoria. Salvare tutto è una missione divina ma salvare quanto può essere salvato è una missione umana, dei governi".

Monitorare finanziamenti alle Pmi. Il governo intende monitorare la situazione dei finanziamenti alle piccole e medie imprese: il ministro dell'Economia ritiene infatti che, data la particolare congiuntura economica, occorra "evitare la restrizione del credito". Tremonti ha spiegato che per il momento le banche cooperative "proseguono i loro affidamenti alle imprese mentre altri li hanno ridotti. Sono selezioni che - ha aggiunto - non tengono conto della situazione dei conti delle imprese ma della struttura di bilancio delle banche".

A Natale consumi ok. Pur senza diffondere dati ufficiali, il ministro ha infine detto che gli italiani non avrebbero rinunciato ai regali di Natale: "I consumi in dicembre hanno tenuto, anche senza detassare le tredicesime. Ora arrivano i sostegni alle imprese con il bonus fiscale di gennaio".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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